Monaco, asceta e mistico, fustigatore di costumi, Bernardo (1090 -1153) é stato il riformatore dei cistercensi, consigliere di papi e vescovi, re e principi, maestro, guida spirituale ed educatore di generazioni di santi.
S. Bernardo di Chiaravalle
S. BERNARDO E LA MADONNA
Si racconta che Bernardo fosse così amante della Vergine Maria che, tutte le volte che passava davanti alla sua immagine, la salutava dicendogli “Ave Maria”. Un giorno la Madonna rispose all’invocazione di Bernardo con lo stesso saluto: “Ave, Bernardo”. Fin da fanciullo infatti egli amò la Madonna con cosí tenera e filiale devozione, da meritare il titolo di “Dottore mariano”. Gli scritti di Bernardo sulla Madonna non sono molti ma affettuosi e la esaltano come Vergine Madre di Gesù, che egli chiama “mediatrice di grazie” (non riconosce la dottrina dell’Immacolata Concezione). Si deve a lui l’introduzione nei monasteri cistercensi, poi ripresa anche da altri ordini religiosi, di chiudere la giornata con il canto alla Madonna. Sua è la preghiera del “Memorare piissima Virgo Maria”, cara alla pietà popolare.
PREGHIERE ALLA MADONNA
MEMORARE
Ricordati, o vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno, ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e la tua protezione, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o vergine delle vergini e madre mia, a te io vengo e davanti a te me ne sto, povero peccatore gemente. Non disprezzare le nostre suppliche, ma ascoltaci, propizia, ed esaudiscici. Amen
A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata. A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria. Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui. Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia. Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto. Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore. Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza. Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.
ESORTAZIONE DI S. BERNARDO
O tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella se non vuoi essere travolto dalla bufera. Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria! Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo squassano la navicella della tua anima, volgi il pensiero a Maria! Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, spaventato al terribile pensiero del giudizio, stai per precipitare nel baratro della tristezza, e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria! Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria! Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore. E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi. Se la segui non ti smarrerai, se la preghi non perderai la speranza, se pensi a lei non sbaglierai. Sostenuto da lei non cadrai, difeso da lei non temerai, con la sua guida non ti stancherai, con la sua benevolenza giungerai a destinazione.
DANTE E S. BERNARDO
Famosa é la preghiera alla Madonna che Dante fa pronunciare a S. Bernardo nella “Divina Commedia” (Paradiso, XXXIII, 1-39):
“Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d’eterno consiglio.
Tu se’ colei che l’umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore Per lo cui caldo nell’eterna pace Così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face Di caritate; e giuso, intra i mortali, Se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali, Che, qual vuol grazia e a te non ricorre, Sua disïanza vuol volar senz’ali.
La tua benignità non pur soccorre A chi domanda, ma molte fiate Liberamente al domandar precorre.
In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s’aduna Quantunque in creatura è di bontate!
Or questi, che dall’infima lacuna De l’universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una,
Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto, che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l’ultima Salute.
Ed io, che mai per mio vedere non arsi Più ch’io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo, e prego che non sieno scarsi.
Perchè tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità coi prieghi tuoi. Sì che il sommo Piacer gli si dispieghi.
Ancor ti prego, regina che puoi Ciò che tu vuoli, che conservi sani, Dopo tanto veder, gli affetti suoi.
Vinca tua guardia i movimenti umani! Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani!”.
(Fonte: lalucedelmondo.forumfree.it)
LA VITA
Bernardo nacque nel 1090 a Fontaines in Francia, terzo di sette fratelli, in una famiglia discretamente agiata. Giovanetto, si prodigò nello studio della grammatica, della retorica e della dialettica presso la scuola dei Canonici della chiesa di Saint-Vorles, a Châtillon-sur-Seine e maturò lentamente la decisione di entrare nella vita religiosa. Intorno ai vent’anni entrò a Cîteaux, una fondazione monastica nuova, più agile rispetto agli antichi e venerabili monasteri di allora e, al tempo stesso, più rigorosa nella pratica dei consigli evangelici. Qualche anno più tardi, nel 1115, Bernardo venne inviato da Santo Stefano Harding, terzo Abate di Cîteaux, a fondare il monastero di Chiaravalle (Clairvaux) insieme con dodici compagni, tra i quali erano quattro fratelli, uno zio e un cugino. Qui il giovane Abate, aveva solo venticinque anni, poté affinare la propria concezione della vita monastica, e impegnarsi nel tradurla in pratica. Guardando alla disciplina di altri monasteri, Bernardo richiamò con decisione la necessità di una vita sobria e misurata, nella mensa come negli indumenti e negli edifici monastici, raccomandando il sostentamento e la cura dei poveri. Intanto la comunità di Chiaravalle diventava sempre più numerosa, e moltiplicava le sue fondazioni. In quegli stessi anni, prima del 1130, Bernardo avviò una vasta corrispondenza con molte persone, sia importanti che di modeste condizioni sociali. Alle tante Lettere di questo periodo bisogna aggiungere numerosi Sermoni, come anche Sentenze e Trattati. Dal 1130 in poi, iniziò a occuparsi di non pochi e gravi questioni della Santa Sede e della Chiesa. Per tale motivo dovette sempre più spesso uscire dal suo monastero, e talvolta fuori dalla Francia, percorrendo l’ Europa per ristabilirvi la pace e l’unità. Un fronte contro il quale Bernardo ha lottato è stata l’eresia dei Catari, che disprezzavano la materia e il corpo umano, disprezzando, di conseguenza, il Creatore. Negli ultimi anni della sua vita, Bernardo dovette limitare i viaggi, senza peraltro interromperli del tutto. Morí il 20 agosto 1153 per tumore allo stomaco. Fu seppellito nella chiesa del monastero, ma con la Rivoluzione francese i resti andarono dispersi; tranne la testa, ora nella cattedrale di Troyes. Alessandro III lo proclamò santo nel 1174.
(Fonti: sanbernardoinprada.ch, Famiglia Cristiana.it)
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