CHIARA CORBELLA PETRILLO: la "santità dei piccoli passi possibili"
"Per arrivare al Signore non devi correre né camminare troppo piano: devi avere un passo costante, continuo e soprattutto sul presente; perché la stanchezza viene se pensi al passato o al futuro, mentre se cammini pensando soltanto al piccolo passo possibile che tu ora puoi fare, a un certo punto arrivi alla meta e dici: Sono già arrivata! Incredibile, Signore ti ringrazio!" (Chiara Corbella)
La vita
Chiara Corbella nasce a Roma il 9 gennaio 1984. Insieme alla sorella Elisa, di due anni più grande, cresce in una famiglia che le insegna ad avvicinarsi alla fede sin da bambina. Grazie alla mamma, dall’età di cinque anni Chiara frequenta una comunità del Rinnovamento nello Spirito. Questo percorso, in cui impara a rivolgersi a Gesù come ad un amico, le insegna soprattutto a condividere la fede con i fratelli in cammino.
Chiara cresce e nella ricerca della sua vocazione avverte in sé il desiderio di sposarsi. Tuttavia dopo il matrimonio, mentre Chiara è incinta, i medici le diagnosticano un tumore alla lingua e lei decide di continuare la gravidanza senza abortire suo figlio Francesco. La malattia tuttavia ha il sopravvento e Chiara muore il 13 giugno 2012. Il cardinale Agostino Vallini, presente alla celebrazione del funerale, dichiara: «ciò che Dio ha preparato attraverso di lei, è qualcosa che non possiamo perdere, definendo Chiara come una seconda Beretta Molla.
Il fidanzamento con Enrico
Nell’estate del 2002 Chiara decide di andare in vacanza in Croazia e visto che sua sorella è a Medjugorje, pensa di raggiungerla approfittando della vicinanza. Qui il 2 agosto incontra Enrico Petrillo, un ragazzo romano di ventitré anni in pellegrinaggio con la sua comunità di preghiera del Rinnovamento Carismatico. Chiara, che ha diciotto anni e non è mai stata fidanzata, ha l’intuizione di trovarsi davanti a suo marito. Tornati a Roma i due si frequentano, si conoscono, si fidanzano. È un rapporto per certi versi ordinario, puntellato da litigi, rotture e pacificazioni. Durante i sei anni del loro fidanzamento il Signore mette a dura prova la fede di Chiara e i valori in cui pensa di credere. Tanto che parlerà di questo periodo come quello più difficile da lei affrontato, più duro anche della malattia…
Superate le paure, Chiara ed Enrico si sposano ad Assisi il 21 settembre 2008. A celebrare le nozze è Padre Vito, frate minore e guida spirituale di entrambi. Tornati dal viaggio di nozze, Chiara scopre di essere incinta.
Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni
Le ecografie mostrano però una grave malformazione. Alla bambina, cui verrà dato il nome di Maria Grazia Letizia, viene diagnosticata un’anencefalia. Chiara ed Enrico scelgono di portare avanti comunque la gravidanza e la piccola muore dopo poco più di mezz’ora. Qualche mese dopo Chiara è nuovamente incinta. A questo bambino, cui verrà dato il nome di Davide Giovanni, viene però diagnosticata una grave malformazione visceralealle pelvi con assenza degli arti inferiori. Anche lui morirà poco dopo essere nato. Così scrive Chiara nei suoi appunti: «Nel matrimonio il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita; nonostante ciò ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente».
Francesco e il drago
Dopo i due primi tentativi Chiara ed Enrico non si arrendono e così arriva il terzo figlio della coppia, Francesco, ed è completamente sano. Una settimana dopo aver scoperto di essere incinta, Chiara si accorge però di una lesione alla lingua. Col fondato sospetto che si tratti di un tumore, affronta durante la gravidanza la prima delle due fasi di un intervento per asportare la massa sulla lingua. Per la seconda fase, occorrerà aspettare che Francesco sia nato. Accertato che si tratta di un carcinoma alla lingua, che chiamerà “il drago“, Chiara sceglie di rimandare le cure per non far male al bambino che porta in grembo.
Dopo la nascita di Francesco, Chiara affronta la seconda fase dell’intervento iniziato a marzo. Tornata a casa, non appena le è possibile comincia la chemioterapia e la radioterapia, ma il tumore si estende comunque a linfonodi, polmoni, fegato e persino all’occhio destro, che Chiara copre con una benda per limitare le difficoltà visive. La foto di Chiara sorridente con la benda è straordinaria se si considera che è stata scattata nell’aprile del 2012: da poco più di dieci giorni aveva scoperto di essere una malata terminale. Nonostante ciò, grazie a Dio, riesce nel mese dimaggio, mese di Maria, ad incontrare Benedetto XVI.
La nascita al Cielo
Nelle settimane che seguono, trascorse insieme a suo marito in disparte e lontano dalla città, nella casa di famiglia vicino al mare, Chiara si prepara all’incontro con lo Sposo divino. Sostenuti dai sacramenti amministrati quotidianamente da padre Vito, che condivide con loro questo tempo intenso, Chiara ed Enrico sono più che mai forti della fedeltà di Dio, che li ha sempre accompagnati in una misteriosa letizia. Chiara muore a mezzogiorno del 13 giugno 2012, dopo aver salutato tutti, parenti ed amici, uno a uno. Dopo aver detto a tutti “Ti voglio bene!”. La causa di beatificazione è stata aperta il 13 giugno 2017.
Preghiera di Consacrazione a Maria recitata quotidianamente da Chiara
O Vergine Maria, tu che sei mia Madre, che tanto mi ami da parte di Dio accogli oggi il mio desiderio di consacrarmi a te. Ti dono tutta la mia persona e la mia vita, ti dono il mio corpo, i miei pensieri e affetti, la mia capacità profonda di amare e di conoscere il vero. Tutto ciò che è mio è tuo e ti appartiene. Te lo dono per poter così appartenere totalmente a Cristo, vita della mia vita. Con fiducia e amore ti ripeto: Stella del Mattino che mi porti a Gesù, TOTUS TUUS!
Per approfondire:
Libri imperdibili sulla vita di Chiara:
S. Troisi – C. Paccini, Siamo nati e non moriremo mai più. Storia di Chiara Corbella Petrillo, La Porziuncola
AA.VV., Piccoli passi possibili. Chiara Corbella Petrillo: la parola ai testimoni, La Porziuncola.