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L’IMMACOLATA CONCEZIONE della Beata Vergine Maria – 8 dicembre

«La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».  (Ineffabilis Deus, 1854)

Che cosa significa Immacolata Concezione?

La Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (i Santi Anna e Gioacchino) allo stesso modo di tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. La Vergine è creata «perfettamente pura fin dal seno materno».

Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolata?

La Vergine Maria é destinata ad essere Madre di Colui che è senza peccato, il Salvatore. Ella non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata –anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno. Da sempre il popolo cristiano ha creduto in questo, ma ci sono voluti secoli perché questa fede venisse accolta in modo ufficiale dalla Chiesa.

Il dogma dell’Immacolata

Molti oppositori ritenevano inconciliabile la fede nell’Immacolata Concezione con l’affermazione paolina che «tutti hanno peccato» (Rm 5,12). Lungo i secoli ci sono state molte controversie, ma alla fine ha prevalso il pensiero del teologo francescano Duns Scoto (1266-1308). Egli, con ragionamento semplice, ha evidenziato l’opportunità del privilegio mariano: «Dio poté, era conveniente, quindi fece».

Il beato Papa Pio IX promulgò il dogma dell’Immacolata l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus nella Cappella Sistina. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata.

Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) dove Maria apparve a Bernardette presentandosi come «l’Immacolata Concezione».


Inno Akathistos alla Madre di Dio

Il più eccelso degli Angeli fu mandato dal Cielo per dire “Ave” alla Madre di Dio. Al suo incorporeo saluto vedendoti in Lei fatto uomo, Signore, in estasi stette, acclamando la Madre così:

Ave, per Te la gioia risplende;
Ave, per Te il dolore s’estingue.
Ave, salvezza di Adamo caduto;
Ave, riscatto del pianto di Eva.
Ave, Tu vetta sublime a umano intelletto;
Ave, Tu abisso profondo agli occhi degli Angeli.
Ave, in Te fu elevato il trono del Re;
Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene.
Ave, o stella che il Sole precorri;
Ave, o grembo del Dio che s’incarna.
Ave, per Te si rinnova il creato;
Ave, per Te il Creatore è bambino.
Ave, Vergine e Sposa! Ave, Vergine e Sposa!

Ben sapeva Maria d’esser Vergine sacra e così a Gabriele diceva: «Il tuo singolare messaggio all’anima mia incomprensibile appare: da grembo di vergine un parto predici, esclamando: Alleluia!»

Desiderava la Vergine di capire il mistero e al nunzio divino chiedeva: «Potrà il verginale mio seno mai dare alla luce un bambino? Dimmelo!» E Quegli riverente acclamandola disse così:

Ave, Tu guida al superno consiglio;
Ave, Tu prova d’arcano mistero.
Ave, Tu il primo prodigio di Cristo;
Ave, compendio di sue verità.
Ave, o scala celeste
che scese l’Eterno;
Ave, o ponte che porti gli uomini al cielo.
Ave, dai cori degli Angeli cantato portento;
Ave, dall’orde dei dèmoni esecrato flagello.
Ave, la Luce ineffabile hai dato;
Ave, Tu il «modo» a nessuno hai svelato.
Ave, la scienza dei dotti trascendi;
Ave, al cuor dei credenti risplendi.
Ave, Sposa non sposata!

Dall’Inno Akathistos

(Fonti: Famiglia Cristiana.it, la-domenica.it, tempodipreghiera.it)