Giugno è il mese del Sacro Cuore e delle ordinazioni sacerdotali ed è in questi giorni che la maggior parte dei sacerdoti festeggia il proprio anniversario di ordinazione. Ricordiamoli con affetto e gratitudine nelle nostre preghiere! Oggi più che mai è urgente pregare per i nostri sacerdoti, per la loro santificazione, perché solo i sacerdoti santi fanno santo il popolo di Dio.

“Il sacerdote compie il Sacrificio eucaristico in persona di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo.”
Lumen Gentium
✓ Il sacerdote: “l’alter Christus”
Se non ci fosse il sacerdote, non esisterebbero né il Sacrificio della Messa, né la S. Comunione, né la Presenza Reale di Gesù nei Tabernacoli.
E chi è il sacerdote? È l’“Uomo di Dio” (2 Tim. 3, 17). Difatti, è solo Dio che lo sceglie e lo chiama da mezzo agli uomini, con una vocazione specialissima (“Nessuno assume da sé questo onore, ma solo chi è chiamato da Dio”: Ebr. 5, 4), lo separa da tutti gli altri (“segregato per il Vangelo”: Rom. 1, 1), lo segna con un carattere sacro che durerà eternamente (“Sacerdote in eterno”: Ebr. 5, 6) e lo investe dei divini poteri del Sacerdozio ministeriale perché sia consacrato esclusivamente alle cose di Dio: il sacerdote “scelto fra gli uomini è costítuito a pro’ degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati” (Ebr. 5, 1-2).

Con la Sacra Ordinazione il Sacerdote viene consacrato nell’anima e nel corpo. Diviene un essere tutto sacro, configurato a Gesù Sacerdote. Per questo il sacerdote è il vero prolungamento di Gesù; partecipa della stessa vocazione e missione di Gesù; impersona Gesù negli atti più importanti della redenzione universale (culto divino ed evangelizzazione); è chiamato a riprodurre nella sua vita l’intera vita di Gesù: vita verginale, povera, crocifissa. È per questa conformità a Gesù che egli è “ministro di Cristo fra le genti” (Rom. 15, 16), guida e maestro delle anime (Mt. 28, 20).
✓ Le mani consacrate del sacerdote
Le mani di un sacerdote sono state consacrate dal Crisma e amministrano il potere e la grazia di Dio nell’Eucaristia e il perdono dei peccati e impartiscono i sacramenti. La venerazione per le mani consacrate del sacerdote, baciate con riverenza dai fedeli, è da sempre nella Chiesa. Basti pensare che durante le persecuzioni, nei primi secoli, un oltraggio particolare ai vescovi e ai sacerdoti consisteva nell’amputare loro le mani, perché non potessero più né consacrare né benedire. I cristiani raccoglievano quelle mani e le conservavano come reliquie fra gli aromi. Anche il bacio delle mani del sacerdote è una espressione delicata di fede e di amore a Gesù che il sacerdote impersona, perché con quelle mani “sante e venerabili” (Canone Romano) Gesù si fa amorosamente presente ogni giorno. Il S. Curato d’Ars diceva: “Si dà un gran valore agli oggetti che sono stati deposti, a Loreto, nella scodella della Vergine Santa e del Bambino Gesù. Ma le dita del Sacerdote, che hanno toccato la Carne adorabile di Gesù Cristo, che si sono affondate nel calice, dove è stato il suo Sangue, nella pisside dove è stato il suo Corpo, non sono forse più preziose?”. La venerabile Caterina Vannini vedeva in estasi gli Angeli che durante la Messa circondavano le mani del sacerdote e le sostenevano al momento dell’elevazione dell’Ostia e del Calice. S. Pasquale Baylon, portinaio del Convento, come S. Francesco era devoto delle mani consacrate dei sacerdoti. Egli le riteneva capaci di tener lontani i mali e di ricolmare di beni chi le toccava con venerazione, perché sono le mani di cui si serve Gesù. S. Pio da Pietrelcina cercava di baciare con amore le mani di qualche sacerdote, magari afferrandole a sorpresa, e il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo non ammetteva che un sacerdote potesse negargli “la carità” di fargli baciare le mani.
✓ I sacerdoti hanno bisogno delle nostre preghiere!
Amiamo il sacerdote e siamogli grati, perché ci dona Gesù; ma soprattutto preghiamo per la sua altissima missione, che è la missione stessa di Gesù: “Come il Padre ha mandato Me, così io mando voi” (Giov. 20, 21). Missione che comporta responsabilità enormi che pesano sulla povera umanità del sacerdote, in tutto identica a quella di ogni altro uomo. “Il sacerdote – diceva S. Bernardo – per natura è come tutti gli altri uomini, per dignità è superiore a qualsiasi altro uomo della terra, per condotta deve essere emulo degli Angeli”. Vocazione divina, missione sublime, vita angelica, dignità eccelsa, pesi sterminati… in povera carne umana! Si pensi al peso delle responsabilità per la salvezza delle anime affidate al sacerdote. Egli ha da preoccuparsi di portare alla fede gli increduli, di convertire i peccatori, di infervorare i tiepidi, di sospingere sempre più in alto i buoni, di far camminare sulle vette i santi.

Ma quale disastro incalcolabile provoca il sacerdote che profana la sua vocazione con un indegno comportamento o addirittura la calpesta rinnegando il suo stato di consacrato ed eletto del Signore (Giov. 15, 16)?Sappiamo che il S. Curato d’Ars versava lacrime abbondantissime “pensando alla disgrazia dei sacerdoti che non corrispondono alla santità della loro vocazione”. E S. Pio da Pietrelcina ha descritto visioni angosciose sulle sofferenze spaventose di Gesù per colpa di sacerdoti indegni e infedeli. Vi sono poi diverse anime, specialmente verginali, che si sono offerte vittime per i sacerdoti che sono predilette da Gesù in modo assolutamente singolare. Ma preghiamo e offriamo anche noi sacrifici per i sacerdoti, per quelli in pericolo e per quelli più saldi, per quelli traviati e per quelli già avanti nella perfezione e perché i tiepidi diventino fervorosi. Non dimentichiamoci infine di supplicare Dio, per mezzo della Santa Vergine, affinché sorgano le vocazioni sacerdotali.
Preghiamo perché ogni sacerdote possa imitare S. Gaetano, il quale si preparava alla celebrazione della S. Messa unendosi così intimamente a Maria SS., che di lui si diceva: “celebra la Messa come se fosse Lei”. E difatti, come la Madonna accolse Gesù fra le sue mani a Betlem, così il sacerdote riceve Gesù fra le sue mani nella S. Messa. Come la Madonna offrì Gesù Vittima sul Calvario, così il sacerdote offre l’Agnello immolato sull’altare. Come la Madonna ha donato Gesù all’umanità, così il sacerdote ci dona Gesù con la S. Comunione. Dice bene, quindi, S. Bonaventura: ogni sacerdote all’altare dovrebbe essere interamente identificato alla Madonna, perché “come per mezzo di Lei ci è stato dato questo Santissimo Corpo, così per le sue mani si deve offrire”. E S. Francesco d’Assisi diceva che la Madonna rappresenta per tutti i sacerdoti lo specchio della loro santità, data la stretta vicinanza che c’è fra l’incarnazione del Verbo nel seno di Maria e la consacrazione eucaristica fra le mani del sacerdote.

Maria Santissima infatti è la Madre dei sacerdoti, perché vede in ogni sacerdote il suo Figlio Gesù e considera ogni anima sacerdotale come la pupilla dei suoi occhi. Sa bene a quali pericoli vadano incontro, specialmente ai nostri tempi, di quanta malvagità siano il bersaglio e quali insidie prepari loro Satana, volendo egli vagliarli come il frumento nell’aia. Però da Madre amorosa non abbandona i figli nella lotta e li custodisce sotto il suo manto.
✓ Iniziative concrete di preghiera e di gratitudine per i nostri sacerdoti
- ADOTTARLI NELLA PREGHIERA, ovvero impegnarsi a pregare, per uno o più sacerdoti, ogni giorno (per maggiori informazioni clicca QUI)
- FAR CELEBRARE S. MESSE, ANCHE PERPETUE, per la loro santificazione
- RICORDARSI DEL LORO ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE, con particolari intenzioni di preghiera (utilizzando, ad esempio, il nostro Forum di preghiera)
- RACCOMANDARLI incessantemente e in modo particolare AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, Madre dei sacerdoti.
Fonti: immaculate.one, spazioinwind.libero.it
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