I Santi PERBOYRE e CLET martiri a Wuhan (Cina), intercessori per il coronavirus

S. Jean Gabriel Perboyre e S. Francesco Regis Clet, sacerdoti missionari vincenziani francesi, nella prima metà dell’Ottocento subirono il martirio per strangolamento a Wuhan, morendo di asfissia: il medesimo effetto scatenato dal coronavirus, proprio nella terra in cui ha avuto origine l’attuale pandemia. Per tali motivi, i santi martiri di Wuhan possono essere intercessori particolarmente adatti per quelle persone che oggi soffrono a causa del covid-19.


JEAN GABRIEL PERBOYRE (1802-1840), il primo Santo della Cina

Jean Gabriel nacque nel 1802 a Puech, una frazione della parrocchia di Montgesty, nella Francia meridionale. Era il primo di otto figli cresciuti in una famiglia molto cattolica che donò alla Chiesa tre missionari di S. Vincenzo e due Figlie della Carità. In un simile ambiente respirò la fede, dei valori semplici e sani e il senso della vita come dono.

 

« Chiedete a Dio la mia conversione e la mia santificazione,… di farmi compiere almeno in parte i suoi disegni su me e di accordarmi la sua misericordia per il resto» – brano di una lettera di Jean Gabriel a suo fratello, responsabile della sagrestia a S. Lazzaro, Casa-madre della Congregazione della Missione.

In famiglia, ebbe l’esempio di suo zio Jaques, missionario di S. Vincenzo, uomo coraggioso al momento della Rivoluzione. Così dallo zio, Jean Gabriel potè imparare come vivere per Gesù Cristo e servirlo fino alla morte.

Nel dicembre del 1818 entrò nella Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli fondata nel 1625 per evangelizzare i poveri, formare il clero, ma soprattutto spingere gli stessi missionari alla santità. Ma dal 1818 al 1835 Jean Gabriel fu missionario in patria. Nel periodo di formazione, fu un modello di novizio e di studente; poi, dopo l’ordinazione sacerdotale nel settembre del 1825, nella Cappella della Casa madre delle Figlie della Carità a Parigi, fu incaricato della formazione dei seminaristi. In seguito, divenne professore di teologia nel Seminario di Saint Flour e, successivamente, fu chiamato alla Casa madre della Congregazione della Missione a Parigi come Direttore del Seminario interno.

Nel marzo del 1835 partì per la Cina e, dopo otto mesi di viaggio, arrivò a Macao, dove si fermò per imparare la lingua. Numerose saranno le sue attività apostoliche a Ho-Nan, nonostante i pericoli e le persecuzioni, fino al momento del tradimento di un catecumeno e dell’arresto nel settembre del 1839.

Dopo mesi di sofferenza fisica e morale, innumerevoli interrogatori, processi e torture lunghe e terribili, Jean Gabriel Perboyre darà la sua ultima testimonianza l’11 settembre 1840, quando fu appeso ad una croce e strangolato con una corda.

 

Il martirio di S. Jean Gabriel Perboyre

Numerosi testimoni raccontarono che una croce luminosa apparve nel cielo, al momento della morte di Jean Gabriel. Molte circostanze della sua detenzione (tradimento, arresto, morte in croce, giorno e ora) lo avvicinano alla Passione di Cristo. Ma, in realtà, tutta la sua vita fu quella di un testimone e di un discepolo fedele di Cristo. 

Il suo corpo è stato trasportato a San Lazzaro (Casa Madre, Parigi) 20 anni dopo la sua morte.


S.FRANCESCO  REGIS CLET (1748 – 1820)

Nato a Grenoble, Francia, nel 1748, fu docente di teologia morale presso il seminario di Annecy (Alta Savoia). Fu ordinato sacerdote a 25 anni nella Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli. In seguito Francesco Régis diventò insegnante e, all’età di 40 anni, i superiori lo chiamarono a guidare il Seminario vincenziano di Parigi, dove visse la prima fase della Rivoluzione francese. Nel 1791, a 43 anni, chiese di andare missionario in Cina.

 

S. Francesco Regis Clet

Dopo cinque mesi, padre Francesco Regis arrivò nella portoghese Macao, dove agli inizi del XVIII secolo i cattolici erano 300 mila, grazie ai primi imperatori manciù della dinastia Ching che avevano consentito le missioni. Ma quando egli arrivò, si era già diffusa la diffidenza verso l’Occidente, dal quale provenivano i missionari. E tra il 1805 e il 1811 la diffidenza diventò persecuzione aperta che colpì anche padre Francesco. Nel 1818 lo denunciò, per soldi, un cristiano rinnegato. Era il giugno del 1819. Il missionario aveva 71 anni, ma davanti al carcere e alla tortura non cedette. Per questo motivo verrà appeso ad una croce e strangolato con una corda, allo stesso modo in cui subirà il martirio, 20 anni dopo, anche padre Jean Gabriel.

San Giovanni Paolo II ha canonizzato S. Francesco Regis Clet nell’ottobre 2000, insieme ad altri 33 missionari e 87 fedeli cattolici cinesi martirizzati durante la dinastia Qing (1644-1911).


PREGHIERA

Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.” Al tuo comando, i malati erano guariti.

Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.

Guarisci coloro che sono ammalati per il virus. Possano riacquistare forza e salute grazie ad assistenza sanitaria qualitativa.

Guariscici dalla nostra paura, che impedisce alle nazioni di lavorare insieme e ai vicini di aiutarsi reciprocamente.

Guariscici dal nostro orgoglio, che può farci presumere invulnerabilità rispetto ad una malattia che non conosce confini.

Signore, Gesù Cristo, che hai promesso di restare con noi fino alla fine del mondo, resta al nostro fianco in questo tempo di incertezza e di dolore.

Sii accanto a coloro che ci hanno lasciati a causa del virus. Possano riposare con te, nella tua pace eterna.

Sii accanto alle famiglie dei malati e delle vittime. Nella loro preoccupazione e sofferenza, difendili dalla malattia e dalla disperazione. Possano fare esperienza della tua pace.

Sii accanto ai medici, agli infermieri, ai ricercatori e a tutti i professionisti della salute che, correndo rischi per sé, cercano di curare ed aiutare le persone colpite. Possano conoscere la tua protezione e la tua pace.

Te lo chiediamo per la particolare intercessione dei Santi martiri Jean Gabriel Perboyre e Francesco Regis Clet, che hanno fecondato la terra cinese, da cui è partito il virus, con il sangue del loro martirio, per amore tuo. Amen.

[Fonti: cmglobal.org, santiebeati.it, vatican.va, americanmagazine.org]